Categoria: Libri Pascal Editrice
Libri disponibili anche in sottocategorie:
Scegli la pagina: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 [ Prossima pagina >> ]
 |
Siena nel primo Rinascimento, dal dominio milanese a papa Pio II

Categoria : Libri Pascal Editrice
Autore : Mario Ascheri
Prezzo : 10,00
|

|
Descrizione : A Siena, dipinta come la “città gotica”, tradizionalmente il Rinascimento è stato ritenuto un fenomeno minore, marginale – che si comparasse o meno con i fasti fiorentini coevi. In particolare, come epoca di decadenza in assoluto, di crisi, demografica e politica, economica e sociale, è stato per tanto tempo ritenuta la prima metà del Quattrocento.
Questo libro riassume in modo non erudito, per tutti i lettori, i motivi per cui è necessaria la sua rivalutazione.
ISBN:978-88-7626-095-1
Pagine 100 Dimensioni:15x21
|
Questo libro è stato aggiunto : Mar 25, 2010
Punti: 925
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
La pianta blanca

Categoria : Libri Pascal Editrice
Autore : Giulia Lorenzi
Prezzo : 10,00
|

|
Descrizione : In una fredda giornata invernale, il vento porta un piccolo seme ad adagiarsi nella morbida terra. Comincia così l’avventura di Blanca, che diventerà una grande e possente quercia, e quella del gatto Momò, il suo primo amico; della formica Mia; del grillo Cavino e di tante altre creature del bosco, le cui vite, nel corso degli anni, si incontreranno e intrecceranno all’ombra dei grandi rami di Blanca. Un’avventura di vita comune nella quale tutti insieme scopriranno, o si insegneranno a vicenda, valori eterni come amore, amicizia, solidarietà e reciproca comprensione al di là delle diversità
A un certo punto la serenità di Blanca sarà sconvolta da un’amara scoperta: la propria eccezionale longevità. Una “fortuna” che si trasforma nella sventura di veder scomparire intorno a sé tutti coloro che ha amato e i cui giorni ha condiviso. Ma il rinnovarsi della vita nel bosco, la nascita e la crescita di altri destini, le insegneranno che il valore dei giorni non risiede nella loro quantità, ma nella qualità e intensità delle esperienze per le quali li spendiamo.
Le favole si narrano ai bambini, ma Blanca può insegnare molto anche agli adulti che vorranno leggerla, perché la Poesia non conosce barriere di lingua, di spazio e di tempo.
Giulia Lorenzi è nata a Verdello (BG), dove tuttora vive. È insegnante di scuola primaria presso l’Istituto comprensivo di Osio Sotto. Socia fondatrice e Presidente di un’associazione bergamasca per la difesa dei diritti delle donne, la Lorenzi collabora con diversi enti impegnati nel riconoscimento della persona e nella valorizzazione delle differenze, contro ogni forma di discriminazione.
Organizza e sostiene iniziative culturali nella città di Bergamo e provincia.
ISBN:978-88-7626-097-8
Pagine 115 Dimensioni:15x21
|
Questo libro è stato aggiunto : Feb 01, 2010
Punti: 927
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
Figlie del piacere e proletariato urbano

Categoria : Libri Pascal Editrice
Autore : Erminio Jacona
Prezzo : 15,00
|

|
Descrizione : L’autore ha rintracciato in più fondi archivistici conservati nell’Archivio di Stato di Siena, in particolare nel Governo di Siena, un nutrito gruppo di processi, di cui sono protagonisti in massima esponenti del proletariato urbano, tra cui anche ladruncoli e prostitute: la loro cattiva condotta, l’inclinazione per le risse, la promiscuità sessuale suscitavano infatti la costante attenzione dei birri e del bargello. Su eventuale esposto delle vittime (spesso la moglie tradita o la persona ingannata o picchiata…) e/o su segnalazione del personale di polizia, l’auditore fiscale istruiva i vari procedimenti, ascoltando vittime, imputati e testimoni, ricevendo le eventuali memorie difensive… per poi decidere la pena da applicare, talora stendendo una vera e propria sentenza, con tutti i crismi di legge e comminando nei casi più gravi il carcere o l’esilio, talora (più spesso) ricorrendo alla mera “procedura economica”, che consisteva cioè nel decidere arbitrariamente varie restrizioni della libertà personale (ad esempio che l’imputato/a non conversasse con l’amante di turno, non frequentasse un determinato locale, per lo più taverne e locande di basso livello…).
Tutte queste vicende giudiziarie - rigorosamente rintracciate nelle fonti archivistiche e dettagliatamente vagliate nel loro iter giudiziario - sono rese godibili dal racconto: l’autore le ha infatti ‘teatralizzate’, caratterizzando i vari personaggi, uomini e donne, immaginando i loro sentimenti, la loro fisicità e i loro tic, a volte persino i loro abiti secondo la classe sociale di appartenenza e la moda del tempo, fino a imbastire – da abile ‘commediografo’ - i possibili colloqui che comunque, se non veri, sono senz’altro verosimili, in quanto attinenti alle indicazioni tratte dai documenti stessi o impliciti nello svolgimento dei fatti, secondo il narrato di imputati, vittime, testimoni e personale di polizia. Nel libro comunque le due parti – quella documentaria e quella narrativa - sono riconoscibili tipograficamente: quanto è tratto dalle fonti documentarie è evidenziato dall’uso del carattere corsivo, mentre tutto ciò che è riferibile alle intuizioni o alla fantasia dell’autore è in carattere tondo. Si adempie così sia agli interessi di rigore scientifico dell’archivista/storico, sia a quelli letterari/scenici dell’uomo di teatro..
ISBN:978-88-7626-078-1
Pagine 230 Dimensioni:17x24
|
Questo libro è stato aggiunto : Feb 01, 2010
Punti: 929
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
Il Chiasso Largo - Numero 12

Categoria : Libri Pascal Editrice / Rivista - Il Chiasso Largo
Autore : Pascal Editrice
Prezzo : 5,00
|

|
Descrizione : L’ultimo poeta
del nostro ‘900
In ottobre ci ha lasciato Andrea Zanzotto. Aveva novant’anni. Era dunque l’ultimo superstite di quella generazione di poeti e scrittori che, nei decenni precedenti e seguenti l’ultima guerra mondiale, rifondarono la letteratura italiana, la nostra cultura, la nostra dignità nazionale; creando un nuovo linguaggio e un’inedita sensibilità civile, portandoci finalmente lontano dalle fatue retoriche, pur sorrette da mirabolante maestria tecnica, della triade Carducci, Pascoli, D’Annunzio e dei loro terribili imitatori.
Dire Zanzotto equivale a dire Montale, Quasimodo, Ungaretti, Luzi, ma anche Pratolini, Fenoglio, Bassani, Pavese, Pasolini; equivale a evocare quella stagione geniale e feconda delle nostre lettere che quelli della mia classe (1951) impararono a conoscere come contemporanea, che oggi invece sembra lontana non trenta o quarant’anni ma secoli. Versi scritti con inchiostro, non al pc. Che nessuno mai messaggiò col cellulare. Che difficilmente qualcuno ha mai allegato a una mail. Libri le cui pagine andavano separate col tagliacarte, che ignoravano il lusso di copertine rigide, tanto meno lucide.
Quella letteratura fondò negli anni ’40 del Novecento la nostra democrazia e accompagnò il Paese nel progresso e nella modernità ai quali si aprì nei “meravigliosi” anni ’50. Quella poesia ci rese adulti: “M’illumino d’immenso”, “ … ed è subito sera”, “Spesso il male di vivere ho incontrato …”, “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”; versi e bagliori che guidarono generazioni alla scoperta di una sensibilità moderna e dunque di se stesse.
Zanzotto fu tra le ultime leve di quella stagione; ad essa è sopravvissuto, a lungo. La sua opera fondamentale è intitolata: “Il galateo in bosco”, vigorosa testimonianza della “preistoria” agricolo-botanica della poesia italiana (i “ligustri e acanti” montaliani). Dalla “beat generation” in poi la poesia si è fatta metropolitana. Non a caso i suoi ultimi anni di vita sono trascorsi in un silenzio ancor più ermetico di quello cui pure la sua natura schiva si era da sempre affidata.
È come se la sua morte consenta la definitiva e onorata sepoltura di tutto un secolo letterario, il nostro Novecento, che nell’esile e stanca figura del grande poeta veneto continuava sommessamente a respirare.
Zanzotto, figlio di un antifascista perseguitato dal regime; egli stesso partigiano nelle file di “Giustizia e Libertà”, fu testimonianza vivente di quella parte di italiani che durante la guerra tentarono di gettare le basi di un’Italia nuova e diversa, riscattata dal servilismo verso il potente, dall’opportunismo, dalla cura ossessiva per il proprio particolare intimamente connessa all’indifferenza verso il bene comune. Italiani che, specie guardando all’Italia di ora, sono stati traditi dalle generazioni successive e beffati dalla storia.
Tuttavia, attraverso le loro opere – letterarie, artistiche o di pensiero –, quegli italiani hanno lasciato a noi, soprattutto a chi oggi è giovane, un patrimonio di idee e passioni che, se ben compreso e assimilato, costituisce un formidabile strumento per riflettere sul passato e trovare la forza per cambiare il presente.
|
Questo libro è stato aggiunto : Dic 28, 2011
Punti: 934
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
La donna del caffè

Categoria : Libri Pascal Editrice
Autore : Nadia Giorgi
Prezzo : 10,00
|

|
Descrizione : Vincitore premio LetterEmerse per la sezione romanzo 2009
La storia di una donna, Agnese. Una donna qualunque, quindi molto speciale, come tutte le donne. Delusioni, solitudine, poi un amore, o quello che lei crede tale. Amore che diventa una gabbia, poi un labirinto, dal quale Agnese saprà uscire grazie alla sua forza e alla forza del suo amore per la vita.
ISBN:978-88-7626-070-6 Pagine:65 Dimensioni:15x21
|
Questo libro è stato aggiunto : Set 14, 2009
Punti: 938
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
La Miseria Umana

Categoria : Libri Pascal Editrice
Autore : Cinzia Laura Di Mattia
Prezzo : 10,00
|

|
Descrizione : Vincitore del Premio Letterario LetterEmaerse per la sezione Silloge poetica 2009
…sarà poesia in ogni dove/ per coloro che sono stati/ prima di me, nelle segrete della conoscenza. Trentaquattro strofe di assoluta e uniforme tensione lirica, per le quali si va, come lungo un girone dantesco, a percorrere un'accidentata spirale discendente, fino a raggiungere il lucido inferno di una riflessione, consapevole e nuda, di quell'abisso di ingiuria e finzione che è la condizione umana. Di oggi, di ieri, di sempre.
ISBN:978-88-7626-071-4 Pagine:75 Dimensioni:15x21
|
Questo libro è stato aggiunto : Set 14, 2009
Punti: 939
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
 |
Il Chiasso Largo - Numero 7

Categoria : Libri Pascal Editrice / Rivista - Il Chiasso Largo
Autore : Pascal Editrice
Prezzo : 5,00
|

|
Descrizione : A proposito di Baricco
Baricco non è mai stato tra i miei autori preferiti; gli riconosco indubbia capacità affabulatoria e padronanza del mezzo tecnico della scrittura, tuttavia i suoi romanzi mi paiono eccessivamente costruiti, calibrati, troppo tecnici, appunto. Pure la sua “sparata” contro i finanziamenti pubblici all’arte, in particolare al teatro, alla lirica, al cinema, pubblicata il 25 febbraio scorso da “La Repubblica”, mi è parsa un’intelligente provocazione capace di smuovere positivamente le acque morte del delicato e ambiguo rapporto tra pubblici poteri e cultura. Riducendo i concetti espressi dallo scrittore torinese all’osso, egli ha sostanzialmente detto: perché gli spettacoli teatrali, cinematografici devono essere sovvenzionati dallo Stato o dagli enti locali? Dovrebbe essere solo il consenso del pubblico, dunque il successo, a stabilire se un dramma o un film hanno diritto di esistere. Invece di dirottare milioni su spettacoli che nessuno va a vedere, impieghiamo quelle risorse per potenziare la scuola e per migliorare l’offerta culturale della televisione pubblica. Ovvero: invece di spendere soldi per sovvenzionare opere di valore ma troppo “difficili” per essere apprezzate dal grande pubblico, investiamo sull’istruzione in modo da poter avere, domani, un pubblico in grado di apprezzare le opere “difficili”.
Come provocazione va bene; ma solo come tale. Perché se andiamo ad approfondire il problema, constatiamo subito che la situazione è assai meno semplice rispetto a come Baricco la pone. In pratica lui suggerisce che la vita o la non vita di un prodotto culturale sia affidata esclusivamente al mercato. E tutto andrebbe bene se in campo culturale, oggi, in Italia, esistesse un libero mercato; ma non è così. C’è chi, se produce un film o allestisce uno spettacolo teatrale, può permettersi di far circuitare i suoi registi, gli attori in una miriade di passerelle, trampolini, siparietti e tête à tête televisivi, pubblici, privati, internazionali, nazionali e locali. E chi no. Lo stesso dicasi per i libri che vengono pubblicati, i premi letterari che vengono organizzati, i dischi, i concerti. E non parlo certo di artisti o manifestazioni di chiara fama che è logico godano della visibilità che si sono conquistata nel tempo; ma ormai invasivamente anche artisti semisconosciuti o manifestazioni assolutamente marginali conquistano le prime, o seconde, serate e le prime, o terze, pagine grazie alla fitta rete di connessioni industrialpoliticfamiliarmunicipilasticclericolaicali che, a un certo momento, decidono che quel determinato film è un successo, che quell’attrice ha un talento straordinario, che quel tale scrittore è un maestro, che quel tal’altro premio letterario (del quale fino a un paio d’anni prima nessuno parlava) è la consacrazione del genio (tranne poi veder arrestato il suo presidente).
E non ha alcun senso suggerire, come fa Baricco, che a sovvenzionare la cultura, in luogo dei pubblici poteri, siano i privati. Chi impedisce oggi ai privati di farlo? E come lo fanno? Naturalmente e legittimamente in una logica di profitto e dunque coniugandosi con il “mercato” sopra descritto.
Ma come mai i giovani scrittori che escono dalla famosa scuola di scrittura “Holden”, diretta da Baricco stesso, trovano così facile accoglienza nella grande editoria, mentre i giovani che non possono permettersi le altrettanto famose rette di quella scuola restano ignorati? Non sarà forse perché quella scuola, grande produttrice di immagine ed eventi, è parte integrante del sullodato “mercato”? Ma andiamo…
Il problema, se mai, è altro: quando lo Stato, o chi per lui, sovvenziona la cultura, quali criteri di valutazione e selezione adotta?
Trasparenti, puramente meritocratici, squisitamente culturali? In questi casi il grande Totò avrebbe risposto: “Ma mi faccia il piacere…!”
Diciamo le cose come stanno: i finanziamenti, le sovvenzioni, le sponsorizzazioni alla cultura, nel pubblico come nel privato, come in ogni altro settore si dibattono tra Manzoni e Cervantes: centinaia e centinaia di don Rodrigo e don Abbondio, senza che mai spunti un cardinal Federigo. Solo, ogni tanto, c’è un Don Chisciotte che se la prende coi mulini a vento.
|
Questo libro è stato aggiunto : Lug 22, 2010
Punti: 940
Rapporto su collegamenti a libri difettosi
|
|
Scegli la pagina: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 [ Prossima pagina >> ]
|